giu' al nord. STALLE, DIALETTO E STRADE STERRATE
Tutti e sette i sindaci che hanno amministrato Almenno San Bartolomeo dal 1970 ad oggi (oltre al sindaco in carica, Gianbattista Brioschi). Tutti gli ex dipendenti comunali. Il Prefetto di Bergamo, Camillo Andreana. Il segretario generale della Provincia, Umberto Passarello. E il festeggiato, Crescenzo Purcaro, oggi 83enne, il più longevo segretario comunale della provincia di Bergamo, che per 32 anni (oggi un record impossibile da bissare), ha prestato servizio nello stesso Comune. Un evento unico nella provincia di Bergamo sottolineato dalla presenza del Prefetto, Camillo Andreana, che per la prima volta ha preso parte a una cerimonia che ha come protagonista questo funzionario dello Stato, un tempo inviato nei Comuni direttamente dal Ministero degli Interni e oggi scelto direttamente dai sindaci stessi.
L’occasione è stata la presentazione di un libro dal titolo evocativo “Giù al Nord: stalle, dialetto e strade sterrate”, scritto dal giornalista bergamasco Francesco Lamberini, che ha come protagonista il segretario comunale Crescenzo Purcaro.
Le sedute consiliari in uno ex stalla. Due ore di autobus su strade sterrate per raggiungere Bergamo. La necessità di un interprete (in quel caso il sindaco) per capire quello che dicevano i consiglieri comunali (che parlano rigorosamente in dialetto non volutamente stile Lega, come oggi, ma perchè allora era la principale lingua di comunicazione), strade poco illuminate. Questo lo scenario che si trovò davanti agli occhi un giovane funzionario dello Stato che da Ariano Irpino fu mandato dal ministero degli Interni nel "profondo nord" bergamasco, nel 1960.
L’occasione è stata la presentazione di un libro dal titolo evocativo “Giù al Nord: stalle, dialetto e strade sterrate”, scritto dal giornalista bergamasco Francesco Lamberini, che ha come protagonista il segretario comunale Crescenzo Purcaro.
Le sedute consiliari in uno ex stalla. Due ore di autobus su strade sterrate per raggiungere Bergamo. La necessità di un interprete (in quel caso il sindaco) per capire quello che dicevano i consiglieri comunali (che parlano rigorosamente in dialetto non volutamente stile Lega, come oggi, ma perchè allora era la principale lingua di comunicazione), strade poco illuminate. Questo lo scenario che si trovò davanti agli occhi un giovane funzionario dello Stato che da Ariano Irpino fu mandato dal ministero degli Interni nel "profondo nord" bergamasco, nel 1960.
viaggiavamo sulla seIcento
Un racconto romanzo di una famiglia italiana a cavallo degli anni '60 e degli anni '80. Un racconto diretto, semplice, realistico, che consegna alla Storia locale il vissuto quotidiano di due generazioni.
una giornata particolare
Dagli albori del Novecento, nella Puglia contadina, fino agli anni del Boom economico, a metà degli anni Sessanta. Tre generazioni tra Bari, la sua provincia, ma anche la Libia, la Slovenia, e i teatri di guerra, sul filo del racconto di Antonietta Mazzicone che ripercorre la storia familiare, partendo dai nonni del centro agricolo di Spinazzola, nella Murgia Barese, ripercorre 70' anni di storia italiana: la prima guerra mondiale, il Fascismo, la Seconda guerra, il miracolo economico. Centrale è la figura del padre, Sebastiano, sottufficiale del Regio Esercito, volontario in Libia alla fine degli anni Venti e poi soldato sul fronte orientale nei primi anni della Guerra fino alla parentesi del "regno nel sud", nel 1944-1945. E poi ancora i bombardamenti, le fighe nei rifugi, gli sfollamenti, ma anche gli anni duri ma anche fiduciosi del dopoguerra, le vendemmie, le feste in campagna, la città che cresce, i matrimoni delle figlie e delle sorelle, sulle note di Samba Fortuna di Piero Picconi, sottofondo ideale degli anni Sessanta.
TI AMO, COMUNQUE
"Una storia, ambientata a Bergamo, di una giovane donna bergamasca, dalla sua infanzia fino ai trent'anni. Una storia di amori traditi, ma anche di Fede e di famiglia".
Una storia qualunque, una storia come tante. Suddiviso in capitoli temporali (Il passato, L’altro ieri, Ieri, Oggi, Domani, Il futuro) racconta un paio d’anni di vita, con un breve introduttivo cenno all'infanzia, quella che forma ciascuno di noi, quella che plasma.
Partendo dall'infanzia vissuta in maniera felice, si giunge al racconto dei due anni che sono stati causa di cambiamenti irreversibili, della serenità minata non da eventi straordinariamente gravi, ma da ciò che a ciascuno può accadere. Una storia come tante che narra della famiglia, dell'amore, dell’amicizia, della fede in Dio. Parla di vita e morte, di affetto e abbandono. Racchiude amarezza, sconforto, fiducia e speranza che si leggono nella narrazione e si evincono da alcuni brani, scritti come fossero tratti da un diario personale.
Così, come in una canzone d’amore, o in una poesia, ciascuno può identificarsi, sentirsi protagonista, attendendo l’epilogo che sarà come carezza o consolazione o abbraccio o pacca sulla spalla ricevuta da un amico, da un familiare, da se stesso o da un alito di vento che sa di primavera.
Una storia qualunque, una storia come tante. Suddiviso in capitoli temporali (Il passato, L’altro ieri, Ieri, Oggi, Domani, Il futuro) racconta un paio d’anni di vita, con un breve introduttivo cenno all'infanzia, quella che forma ciascuno di noi, quella che plasma.
Partendo dall'infanzia vissuta in maniera felice, si giunge al racconto dei due anni che sono stati causa di cambiamenti irreversibili, della serenità minata non da eventi straordinariamente gravi, ma da ciò che a ciascuno può accadere. Una storia come tante che narra della famiglia, dell'amore, dell’amicizia, della fede in Dio. Parla di vita e morte, di affetto e abbandono. Racchiude amarezza, sconforto, fiducia e speranza che si leggono nella narrazione e si evincono da alcuni brani, scritti come fossero tratti da un diario personale.
Così, come in una canzone d’amore, o in una poesia, ciascuno può identificarsi, sentirsi protagonista, attendendo l’epilogo che sarà come carezza o consolazione o abbraccio o pacca sulla spalla ricevuta da un amico, da un familiare, da se stesso o da un alito di vento che sa di primavera.